Prodotti tipici e artigianato locale
Prodotti Tipici
La cucina acquavivana è contraddistinta da genuinità e sapori autentici d’altri tempi.
Una sosta all’ora di pranzo, in uno dei ristoranti del centro storico oppure negli agriturismi disseminati nelle campagne, permette di assaporare i piatti della tradizione locale.
Cibi semplici e genuini come prosciutto nostrano, lonza, salami, fegatini con le uova, formaggio pecorino, stracciatelle, pappardelle alla papera muta, coniglio ‘ncip-‘nciap, olive ripiene, spiedini di castrato.
I dolci tipici sono gli spumini, i crostini alle mandorle e le famose “pesche” (paste frolle con ripieno di cioccolata e bagnate di alchermes) che sprigionano tutta la loro fragranza dai vari forni del paese.
Il tutto bagnato dai magnifici vini Doc quali il Rosso Piceno Superiore ed il bianco Falerio dei Colli Ascolani.
Tradizioni Popolari
Le Pagliarole
Le pagliarole sono manufatti della tradizione artigiana realizzati con paglia di frumento e vimini. Per procurarsi le materie prime ci sono diverse operazioni laboriose e a volte faticose.
Preparazione dei vimini: nel periodo della potatura dei salici da vimini “le sace”, si formano dei fasci che vengono lasciati in acqua fino a farli germogliare.
Ogni ramo flessibile “lu veng” ammorbidito dal precedente trattamento, viene diviso a metà con il coltello, o in tre parti con un attrezzo “lu pacca crolle”. A divisione avvenuta viene asportato ad ogni parte il lume centrale con operazioni ripetute, fino a rendere “la crolla” piu’ sottile possibile. Facendo pressione con un coltello, si fa scorrere ognuna di esse sulla gamba in modo da far separare la pellicola esterna. A volte viene lasciata in modo da ottenere un filamento piu’ scuro per i lavori piu’ rustici.
“Le crolle” scure o chiare vengono legate ad una estremità, avvolte circolarmente e lasciate essiccare. Per conservarle si legano a corona e si appendono. Al momento dell’uso vengono immerse in acqua per renderle piu’ maneggevoli.
Preparazione della paglia: a seguito della mietitura del grano con la falce, vengono formati mazzetti di steli che, battuti in terra, vengono pareggiati e asportati dalle spighe. Con il rastrello la paglia viene pulita dalle foglie esterne “si pellucca”. Gli steli piegati in fasci “mannelle”, si lasciano essiccare per essere poi riposti in luoghi asciutti.
A questo punto può iniziare la nobile e tradizionale lavorazione dei cesti: “LE PAIAROLE”